Trasportistico-Funzionale

Lo studio consiste nella valutazione dello stato attuale dell’itinerario stradale e degli impatti sulla funzionalità e sicurezza della circolazione, ipotizzabili a seguito degli interventi previsti nel Piano Commissariale. Le analisi in corso di svolgimento, pertanto, riguardano sia le attuali condizioni oggettive dell’infrastruttura e le relative modalità di utilizzo da parte dell’utenza stradale, sia le possibili evoluzioni conseguenti all’esecuzione di interventi di riqualifica e potenziamento.

Ciò, al fine di istituire un confronto tra le prestazioni e le condizioni di esercizio esistenti e quelle conseguibili, in esito alle azioni di prima fase (a breve-medio termine: riqualificazione) e di seconda fase (a lungo termine: potenziamento).

Vengono a tal fine esaminati, sia i rilievi e gli indicatori che esprimono le caratteristiche tecniche e le prestazioni funzionali della strada all’attualità, sia i progetti di messa in sicurezza/ammodernamento/po-tenziamento, che costituiranno il riferimento tendenziale per la prevista evoluzione dell’itinerario. In tale contesto, si possono considerare anche ipotesi relative a diverse modalità di esercizio, con specifico riferimento al controllo regolamentare della circolazione (limitazioni di velocità, imposizione di altri obblighi e divieti) e/o a eventuali provvedimenti di induzione positiva di comportamenti dell’utenza e di “enforcement” relativi a tali azioni di regolazione.

La metodologia adottata si basa sull’esame quali-quantitativo dei principali aspetti relativi alle caratteristiche geometrico-strutturali dell’infrastruttura e alle condizioni di esercizio attuali e previste. Le valutazioni seguono e si riferiscono a metodi riconosciuti, rivolti alla verifica della corrispondenza dell’infrastruttura agli standard tecnici di progetto/esercizio ovvero sulla base di modelli di valutazione delle condizioni operative e/o del rischio incidentale, discendenti dalle risultanze delle ricerche sperimentali o teoriche di settore.

Le prime valutazioni, già acquisite, riguardano le condizioni attuali dell’itinerario e le relative modalità d’uso da parte degli utenti, oltre che l’osservazione oggettiva dell’andamento del traffico e dell’incidentalità pregressa. Tali elementi consentono di ottenere il quadro di riferimento relativo allo stato dell’arte, e permettono altresì di evidenziare alcune criticità ed esigenze di riqualifica e potenziamento.

L’infrastruttura all’esame costituisce un itinerario stradale in esercizio, caratterizzato da differenti condizioni e caratteristiche nei diversi tronchi che lo compongono, e in tutti i casi progettato e costruito in epoche diverse e comunque alquanto remote. Ciò significa che le norme e gli standard tecnici, o anche semplicemente le prassi e le buone pratiche tecniche relative ai periodi di realizzazione dell’infrastruttura, siano molto diversi dagli attuali, peraltro in un contesto territoriale e geo-morfologico che presenta in alcuni tratti caratteristiche molto complesse e particolari.

Lo sviluppo dell’itinerario in esame (dalla pk 12+100, all’altezza del G.R.A. di Roma, fino alla pk 181+600 presso Ascoli Piceno) consiste in complessivi km 169,5 e attraversa due Regioni, il Lazio e le Marche, interessando rispettivamente le Provincie di Roma e Rieti nel Lazio e Ascoli Piceno nelle Marche.

Sotto l’aspetto funzionale, la strada costituisce la dorsale di collegamento per l’intera provincia di Rieti e inoltre, tramite la statale 17 che si distacca ad Antrodoco, rappresenta l’unico percorso – alternativo all’Autostrada A24 – tra Roma e l’alto Abruzzo. Inoltre essa realizza un importante collegamento, attraverso l’Italia centrale, tra la costa tirrenica e la costa adriatica, oltre a consentire le connessioni fra la città intersecate (Roma, Rieti, Ascoli Piceno) e i collegamenti locali tra le aree rurali, gli insediamenti e le zone interne, nella vasta area di territorio compresa tra le regioni Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo.

L’itinerario riveste pertanto un ruolo essenziale, poiché costituisce la dorsale primaria di afferenza e distribuzione per l’intero sistema viario nell’area su cui insiste. Anche sotto il profilo della rilevanza strategica, rispetto alla funzione trasportistica, si tratta di un’infrastruttura destinata a garantire l’accessibilità primaria per il collegamento interregionale e per le funzioni di Protezione Civile.

Tuttavia, le caratteristiche tecniche dell’infrastruttura e le condizioni di esercizio sono molto differenziate nei diversi tratti e in corrispondenza dei vari ambiti territoriali attraversati. In particolare, si rilevano molte differenze nelle dimensioni e composizione della sezione stradale, oltre che andamenti geometrici longitudinali caratterizzati, a seconda dei tratti, da maggiore o minore tortuosità planimetrica e da pendenze consistenti o decisamente più modeste.

Le conseguenze di queste condizioni si possono evidenziare facilmente per mezzo dell’analisi delle modalità d’uso dell’infrastruttura, da parte degli utenti, secondo quanto previsto dai modelli teorici e/o dai dati osservati. A tal fine si è scelto di considerare, in particolare, le indicazioni ottenibili dalla ricostruzione dei diagrammi delle velocità teoriche, poiché tali andamenti risultano indicativi sia delle prestazioni funzionali offerte sia delle esigenze o delle aspettative dell’utenza.

In merito a tale aspetto, sono stati pertanto introdotti metodi e procedimenti originali di analisi, con particolare riferimento all’individuazione delle sezioni omogenee sulla base dell’estrazione dei valori di media mobile delle velocità teoriche, previa ricostruzione del loro andamento in continuo sulla base dei modelli di letteratura e, in particolare, a partire dai diagrammi delle curvature planimetriche. La scomposizione dell’itinerario, sviluppata per mezzo di tale processo, ha consentito di definire le singole unità di analisi per i trattamenti e le valutazioni successive.


Data di ultima modifica: 11/03/2022
Data di pubblicazione: 28/06/2021